Chi ha seguito con un po’ di attenzione scandaloitaliano tre cose dovrebbe averle capite.
1) alcuni dei contributors hanno una certa dimestichezza con il web e quindi, all’occorrenza, sanno bene come e dove cercare informazioni (quali che siano)
2) il blog è stato espressione di professionalità varie e diverse, qualcuna anche nel campo del diritto amministrativo e della PA
3) alcuni dei contributors erano e sono particolarmente determinati ed ostinati; diversamente è piuttosto improbabile che sarebbero stati in grado di ricostruire l’intera vicenda andando a ripescare leggi, decreti, documenti, ecc. ecc. oltrettutto in totale assenza del sito istituzionale su cui normalmente si sarebbero dovuti trovare.


Credo che sottovalutare capacità, intelligenza e competenza delle persone, in generale, non sia mai cosa saggia.

Quando scandaloitaliano ha scelto di inviare la sua lettera aperta in sede politica e non, formalmente, in sede amministrativa, non lo ha fatto per caso o per mera superficialità. Lo ha fatto consapevolmente e a ragion veduta.

Quando il dott. Alberto Stancanelli, capo di gabinetto (cioè il braccio destro) del ministro Nicolais scrive alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, nel tentativo di farsi dare un motivo “formale” per respingere la legittima richiesta di oltre 1500 cittadini italiani, purtoppo per lui, compie quel piccolo peccato di vanità cui pochi sanno rinunciare e che consiste nel dare sfoggio di competenza.
Troppa per non far sorgere naturale la domanda: come fa a saperlo ?

Come logica conseguenza dei punti 1) e 3) di cui sopra, vediamo chi è questo solerte funzionario e perchè decida di fare così.
Direttamente dall ex-sito della funzione pubblica:

30/05/2006 – Nominato il capo di gabinetto

Il Ministro per le riforme e l’innovazione nella Pubblica Amministrazione, prof. Luigi Nicolais, ha nominato il dott. Alberto Stancanelli, capo di gabinetto. Esperto del funzionamento della macchina della Pubblica Amministrazione, Alberto Stancanelli, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato capo di gabinetto del Presidente della Regione Campania e direttore del Dipartimento delle risorse umane e decentramento al Comune di Roma.
Per Alberto Stancanelli è un ritorno al Dipartimento della Funzione Pubblica, dove già ha ricoperto l’incarico di capo della segreteria tecnica del ministro e direttore dell’Ufficio per il personale delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel caso qualcuno lo ignorasse, il ministro Nicolais è campano di nascita ed è stato assessore dell’Università e della ricerca scientifica, innovazione tecnologica e nuova economia, presso la Regione Campania, dal 2000 al 2005. Come si legge dalla sua biografia ufficiale.

Per chi avesse voglia di approfondire cos’ è e da chi è composta la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, diciamo che dura in carica tre anni e che vi compaiono per legge 13 membri:

il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzione di Presidente
– due senatori e due deputati, designati dai Presidenti delle rispettive Camere;
– quattro fra i magistrati e gli avvocati dello Stato, designati dai rispettivi organi d’autogoverno;
– due fra i professori di ruolo in materia giuridico – amministrativa, designati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
– uno fra i dirigenti dello Stato o di enti pubblici, designati dal Dipartimento della funzione pubblica;
– il capo della struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri che costituisce il supporto organizzativo per il funzionamento della Commissione (Capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo).

QUI si leggono tutti gli attuali componenti della commissione, costituita con decreti della Presidenza del Consiglio, D.P.C.M. 15/7/2005 e D.P.C.M. 22/9/2006. Il presidente della commissione attuale è Enrico Letta, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (lo era anche nel precedente triennio…).

In teoria la Commissione è nata soprattutto come organo di tutela dei cittadini, ma su richiesta fornisce anche pareri alla PA. In pratica basta dare un’ attenta occhiata alla composizione per rendersi conto che è un organo sotto il diretto controllo della Presidenza del Consiglio, che ne controlla e influenza quindi le decisioni.

Nel caso sceglieste di dare un’ occhiata alla relazione sulla trasparenza 2001-2002, avreste modo di conoscere i vari componenti nel precedente triennio. E indovinate un po’ chi c’era tra questi ?
ESATTO.
Ma per la precisione sostituito nel corso del medesimo triennio da Antonio Bigi (cfr. elenco uscente in relazione sulla trasparenza del 2005).

Infine se proprio siete dei patiti della problematica dell’accesso, facendo click su volumi avrete modo di farvi una cultura sui vari pareri espressi da questa commissione negli anni. A questo punto, scegliete il volume 10, un documentino di sole 464 pagine, andate dritti dritti alle pag. 322 e 324 e leggete bene:

Accessibilità in genere
Criteri e principi generali – Controllo generalizzato operato P.A. – Illegittimità
Il diritto di accesso alla documentazione amministrativa non può configurarsi a guisa di azione popolare, finalizzata ad un controllo generalizzato della pubblica amministrazione, atteso che essa non può trovarsi esposta ad una indeterminata azione ostensiva in carenza di un preciso e specifico nesso tra la situazione giuridica vantata dal richiedente e l’interesse che legittima la richiesta di accesso agli atti amministrativi, ai sensi della legge 7 agosto 1990 n. 241. Pertanto, siffatto interesse legittimamente deve essere personale e concreto, ossia serio, non emulativo, né riducibile a mera curiosità e ricollegabile al richiedente in quanto titolare di una posizione soggettiva giuridicamente rilevante e qualificata dall’ordinamento come meritevole di tutela”.
(parere deliberato dalla commissione per l’accesso in data 15 marzo 2005 su quesito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le risorse umane e strumentali)

Accessibilità in genere
Finalità
Il diritto di accesso previsto dall’art. 22 e seg., della legge 7 agosto 1990, n. 241 obbedisce allo scopo di soddisfare un interesse giuridicamente protetto, nel senso che la conoscenza dei documenti richiesti deve essere necessaria per curare e difendere i propri interessi; all’uopo deve esistere un rapporto di strumentalità tra la conoscenza del documento (mezzo per la difesa degli interessi) ed il fine (effettiva tutela della situazione giuridicamente rilevante della quale il soggetto è portatore).
(parere deliberato dalla commissione per l’accesso in data 25 gennaio 2005 su quesito della Giunta regionale della Campania).

Legittimazione
Azione popolare – Esclusione – Conseguenze
L’art. 22 comma 1 L. 7 agosto 1990 n. 241, pur riconoscendo il diritto di accesso agli atti della Pubblica amministrazione a chiunque vi abbia interesse, non ha tuttavia introdotto alcun tipo di azione popolare, diretta a consentire una sorta di controllo generalizzato sull’Amministrazione; pertanto, l’accesso è consentito soltanto a coloro ai quali gli atti direttamente o indirettamente si rivolgono, e che se ne possano eventualmente avvalere per la tutela di una posizione soggettiva, la quale, anche se non deve assumere necessariamente la consistenza del diritto soggettivo o dell’interesse legittimo, deve essere però giuridicamente rilevante, non potendo identificarsi col generico indistinto interesse di ogni cittadino al buon andamento dell’attività amministrativa.
(T.A.R. Roma sent. n. 2789 del 18 aprile 2005 – Pres. Mastrocola, Est. Stanizzi – Angeluzzi (avv. se stesso) c. Ministero difesa (Avv.ra gen. Stato)

E bravo il nostro dott. Alberto Stancanelli, “esperto del funzionamento della macchina della PA”. Il compitino assegnatogli dal ministro Nicolais (“trova un modo formalmente legale per poter dire NO, ma non per nostra volontà”) lo ha svolto proprio bene. Magari se evitava di dare sfoggio di competenza e di copiare pari pari, forse appariva più credibile. 😉

OK. Tutti coloro che sono ora colti dallo sconforto, possono fare un balzo indietro a pagina 315, scoprendo così che

Associazioni e Comitati come il Codacons agendo “in conformità ai suoi fini statutari a garanzia dei diritti e degli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti – ha diritto di accesso ai documenti amministrativi …”

Ora la ns. brava commissione potrà anche negare l’accesso ai documenti di gara di italia.it richiesti da scandaloitaliano e dagli oltre 1500 cittadini italiani, ma indovinate un po’, poco dopo, da chi verrà fatta formulare la richiesta formale in sede amministrativa ?
La lista di tutte le associazioni italiane dei consumatori è già pronta.
Per la cronaca, io sono ad esempio un socio di Altroconsumo.

Caro ministro Nicolais, rilegga bene la lettera aperta di scandaloitaliano

Questo governo, anche con suoi recenti atti, [nota: i suoi caro ministro] ha dato prova di voler iniziare un percorso di modernizzazione e trasparenza di tutto l’operato della pubblica amministrazione: oggi ha modo di far seguire i fatti alle parole.

Senza citare leggi e provvedimenti, che pure garantiscono pieno diritto di accesso a documenti pubblici, in qualità di cittadini appassionati e scrupolosi Vi chiediamo, come semplice atto di responsabilità e di etica civile, di mettere a disposizione su di un sito istituzionale o di far pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica … ecc. ecc.

scandaloitaliano la possibilità di dimostrare che i suoi proclami e direttive sulla trasparenza degli atti amministrativi (vedere al punto 6) non sono solo vuote parole, buone per le interviste, i convegni e i Forum PA, l’ha data; in un mese e mezzo ha fatto ciò che il DIT e Lei avreste dovuto fare e non avete fatto: fornire informazioni precise e dettagliate sulla genesi e lo stato del progetto italia.it .

scandaloitaliano non ha operato per un generico indistinto interesse di ogni cittadino, ma per questo specifico e preciso motivo.

Caro ministro, non appena arriverà il NO dal DIT, se arriverà, verrà spiegato nel dettaglio il perchè LEI ha scelto di fare così.
Valuti bene il punto 1 e il punto 3 di cui sopra.
Poi vedrà che, se necessario, la cosa finirà anche nelle sedi opportune (anche quegli “organi costituzionalmente previsti” di cui parla il dott. Stancanelli).
Può starne certo. E’ solo questione di tempo. Dia retta, faccia “il bel gesto” (quello giusto e doveroso) e risparmi una figuraccia ancora peggiore a Lei e a tutto il governo.

Nel frattempo chi vuole può scrivere alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi e spiegare il proprio punto di vista sulla questione specifica di italia.it.
Chiedete che, in barba ai precedenti pareri ed alle imbeccate del dott. Stancanelli, nell’interesse collettivo (anche della PA), venga espresso un parere positivo alla pubblicazione e/o all’accesso ai documenti di gara di italia.it : qui non si discute di documenti di una gara qualsiasi.

Io l’ho già fatto.
Fatelo anche voi !

L’indirizzo e-mail a cui scrivere è questo: commissione.accesso@governo.it .

[Nota]: grazie a Luca Carlucci, contributor di scandaloitaliano, per alcune sue preziose segnalazioni.

[Nota]: per capire qualcosa di più (o di meno) sull’attività della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi sulla trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione
(dal nuovo sito del governo italiano – VolumettoVersione2007.doc)