02/06/2007 – 22.07

To: cncu@sviluppoeconomico.gov.it,associazione@acu.it,adiconsum@adiconsum.it,info@adoc.org,info@adusbef.it,info@assoutenti.it,
casadelconsumatore@virgilio.it,mail@cittadinanzattiva.it,ulncod@tiscalinet.it,codicin@codici.org,segreteria@confconsumatori.it,
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Subject: Portale turismo italia.it – richiesta di aiuto per avere accesso ai documenti di gara

Spett.le associazione di consumatori,
mi chiamo Francesco Aprile (aka sul web frap1964) e sono socio di una delle associazioni in indirizzo a questa e-mail (Altroconsumo – n. tessera 2126457-23), ma prima ancora cittadino italiano.

Vi scrivo in merito alla vicenda del portale del turismo italiano www.italia.it, di cui avrete probabilmente sentito parlare.

La messa online del portale, come certamente saprete, ha scatenato un’ondata di critiche, di polemiche e di indignazione sul web, mentre la stampa nazionale non ne ha quasi parlato e/o lo ha fatto con estrema marginalità. L’evidente sproporzione tra il budget a disposizione del progetto (45 + 9 milioni di euro), il tempo trascorso dall’inizio del progetto (16 marzo 2004) ed i risultati effettivi presentati è stato, ovviamente, il motivo fondamentale e primo di tali reazioni.

Mentre tutta la blogosfera ed il web italiano si indignavano e la versione online di qualche giornale ( lastampa.it, repubblica.it e pochi altri), dedicavano breve e scarsa attenzione al fenomeno, un gruppo di persone, tra cui il sottoscritto, ha dato luogo ad un’ iniziativa sul web: un blog tutto dedicato alla vicenda del portale italia.it, nato con l’obiettivo di documentare analiticamente e minuziosamente la genesi del progetto ‘Scegli Italia’, nonchè gli errori (tecnici e di contenuto) e le omissioni del portale.
Qui è leggibile una sintesi dell’intera vicenda, qui un riassunto più dettagliato.

Quel blog si chiama scandaloitaliano : http://scandaloitaliano.wordpress.com; in questa intervista ad uno dei fondatori è possibile leggere come è nato (in pratica… per caso, spontaneamente e in poche ore).
Il blog è stato espressione di varie e diverse professionalità del mondo web e non.
L’attività di ricostruzione della vicenda non è stata semplice, poichè il sito governativo, sul quale molti di questi documenti sarebbero dovuti essere presenti, era fuori linea (anche oggi il sito del dipartimento competente, DIT – Innovazione e Tecnologie è poco più di una semplice e generica vetrina informativa).

L’ attività del blog scandaloitaliano è durata all’incirca un mese e mezzo ed è culminata in una lettera aperta a Prodi, Rutelli e Nicolais , sottoscritta da oltre millecinquecentopersone ed inviata al governo in data 02 aprile 2007: in essa si è fatta richiesta di accesso (o di pubblicazione) ad alcuni documenti di progetto e di gara.
Ho personalmente firmato ed inviato la lettera di notifica al governo, che è leggibile qui.

Sia la petizione (lettera aperta) che la lettera di notifica sono state stese con la consulenza di un avvocato amministrativista di Como ( Lorenzo Spallino, l.spallino@gmail.com ), anche lui contributor del blog, con la chiara consapevolezza di non poter vantare alcuna reale tutela giuridica circa il diritto di accesso ai documenti da un punto di vista strettamente formale, almeno sulla base della vigente legge 241/1990.
Per tale motivo si è voluto fare appello al governo affinchè la pubblicazione dei documenti richiesti avvenisse come semplice atto di responsabilità ed etica civile, anche tenuto conto di una recente direttiva del ministro Nicolais in materia di trasparenza degli atti amministrativi, peraltro pubblicata sul sito governativo (vedere in particolare quanto è scritto al punto 6).

Per tutta risposta, di recente è giunta questa lettera dal dipartimento competente, con la quale si intende dare seguito alla richiesta solamente previo parere della Commissione di accesso ai documenti amministrativi.
Di fatto, come è stato dettagliatamente spiegato nel post di questo nuovo blog, si tratta semplicemente di un atto richiesto per giustificare, da un punto di vista formale, una risposta negativa all’istanza presentata (anche considerate le curiose coincidenze documentate) e per dilatare inutilmente i tempi di una risposta scontata.
Il nuovo blog The Million Portal bay, rappresenta la continuazione ideale dell’esperienza del blog scandaloitaliano,
che nel frattempo si è chiuso (ibernato), per espressa volontà dei suoi fondatori e contributori.

Sono qui oggi a chiedere il vostro aiuto, poichè ritengo che l’intera vicenda sia di oggettivo interesse per tutti i consumatori ed i cittadini italiani. Non va dimenticato che il finanziamento messo in opera per questo progetto rappresenta in assoluto il massimo allocato per un solo portale negli ultimi quattro anni (e probabilmente in tutta la storia della Repubblica Italiana).
Va detto inoltre che il comparto cui avrebbe dovuto servire e rilanciare, il turismo, rappresenta oggi più o meno il 12% del PIL nazionale: un comparto oggettivamente essenziale nell’economia di questo Paese.

I motivi per cui sono stati richiesti i documenti elencati nella lettera aperta, sono i seguenti:

a) conoscere l’esatto importo totale allocato sul progetto (ad oggi sembra siano 45 + 9 milioni di euro), ma soltanto lo studio completo di fattibilità del progetto può dare una risposta certa su questo. Ad esempio nel 2006, sul sito del DIT, l’allora ministro Lucio Stanca, parlava di un progetto per complessivi 140 milioni di euro. Alcuni dei documenti rinvenuti da scandaloitaliano (compreso il PICO nazionale presentato alla CE) parlano di cifre diverse da quelle “ufficiali”; recentemente pare si sia aggiunta la possibilità di usufruire dei fondi di altro progetto “simile”, il portale del turismo interregionale, poi arenatosi a suo tempo nelle maglie della burocrazia;
b) in una intervista di un paio di mesi fa l’amministratore delegato di Innovazione Italia (Sviluppo Italia) che ha operativamente gestito il progetto, ed anche più recentemente il ministro Rutelli, hanno affermato che in realtà non è stata ancora erogata alcuna somma al consorzio di impresa che ha vinto la gara, a causa di un contenzioso in atto, dei cui motivi nessuno ha spiegato alcunchè; notare che sulla base del bando di gara originale, il portale sarebbe dovuto essere in linea tre mesi dopo l’aggiudicazione ( apparentemente avvenuta in data 04/07/2005); in questo recente comunicato il ministro Nicolais ha parlato di penali applicate e di una “fantomatica” commissione d’indagine di cui ad oggi non si sa nulla;
c) c’è una differenza apparentemente inspiegabile tra la data di questo comunicato di Innovazione Italia (04/07/2005) e la data di aggiudicazione ufficiale di gara (16/09/2005) comunicata alla comunità europea;
d) non è chiaro se il contratto stipulato con il consorzio d’impresa contenga o meno esplicitamente la prescrizione che il sito da sviluppare debba essere accessibile sulla base di quanto previsto dalla legge Stanca; questo è un punto essenziale da chiarire, perchè l’eventuale assenza di tale prescrizione, in base a quanto previsto dall’articolo 4 della legge 09/01/2004 (legge Stanca), renderebbe il contratto nullo e non emendabile; con tutte le conseguenze del caso; sul punto dell’accessibilità del sito è stata anche effettuata un’interrogazione parlamentare; dalla risposta ottenuta si evince che le convenzioni che il DIT avrebbe fatto con Innovazione Italia, non prevedevano esplicitamente tale prescrizione. Da notare che in base all’ art. 9 della legge Stanca, l’assenza di tale prescrizione nei contratti si configura come responsabilità dirigenziale;
e) l’originale bando di gara prevedeva che il portale fosse dotato di una piattaforma nazionale di booking; questo era elemento essenziale della gara, al punto che occorreva averne realizzata almeno una del medesimo tipo in altro progetto, a pena di esclusione; di fatto il portale non consente di fare alcuna prenotazione, ed il solo caso in cui ciò è possibile è per alcuni alberghi del trentino; questo perchè il portale della regione trentino è stato originariamente sviluppato da una delle aziende che hanno vinto la gara per Italia.it (si tratta di Tiscover). In realtà questa “specie di integrazione”, avviene con un semplice link esterno al portale, come è stato documentato in questo post; non è chiaro se la piattaforma di booking esista o meno; sembra che con l’avvento del nuovo governo, non la si voglia più rendere operativa, il che aprirebbe la porta ad ovvie conseguenze sulla regolarità di gara; ciò lo si intuisce dalle parole del direttore editoriale nel corso di questo incontro con l’Osservatorio ICT della Margherita; il ministro Linda Lanzillotta avrebbe inoltre dichiarato che la piattaforma di booking è inutile (il pubblico non faccia ciò che i privati fanno meglio); nel progetto originale i proventi derivanti dall’attività di booking avrebbero dovuto finanziare, in parte, i costi operativi annuali di ENIT;
f) nel frattempo alcune Regioni hanno approvato lo schema di convenzione col DIT che consente loro di iniziare a realizzare progetti con i 21 milioni di euro loro destinati; nello schema di convenzione non si fa alcun cenno alla piattaforma nazionale di booking; nè si fa alcun cenno agli obblighi in materia di accessibilità dei siti regionali che eventualmente venissero aggiornati;
g) è accertato che il portale è stato in realtà realizzato solamente negli ultimissimi mesi; lo lascia chiaramente intendere l’attuale direttore editoriale nel corso di questo incontro con l’Osservatorio ICT della Margherita, che Radio Radicale ha registrato e messo a disposizione sul web; ciò per espresso volere del ministro Rutelli, che in barba alle indicazioni delle Regioni e di ENIT, ha imposto che il portale venisse messo in linea, pur in una versione iniziale e non completa; prova ne sia che a tutt’oggi a fine pagina di ogni località sul portale si legge “I contenuti relativi alle destinazioni turistiche sono attualmente in fase di verifica, implementazione e validazione a cura delle singole Amministrazioni Regionali”; in realtà le convenzioni sono state approvate solo recentissimamente (e solo alcune Regioni lo hanno fatto); insomma per avere una versione “stabile” del portale ci vorranno ancora molti molti mesi;
h) per avere un’idea di cosa pensino le Regioni sui contenuti attuali del portale, si può ascoltare questa intervista a Enrico Paolini che è l’assessore regionale del turismo della regione Abruzzo, oltre che vice-presidente del CdA di ENIT (che nel 2008 dovrebbe farsi carico del portale, come previsto dalla legge di riforma dell’ENIT; l’attuale presidente del CdA è Umberto Paolucci – Microsoft Italia);
i) sembra che a luglio 2007 scada il contratto vigente (e/o non è chiaro esattamente quando), almeno stando al bando originale; in pratica tutti i cittadini italiani, si troverebbero in tal modo a pagare svariati miliardi di vecchie lire (la cifra esatta è ignota) per un sito che è online solo da fine febbraio del 2007 e che è oggettivamente scadente sotto moltissimi aspetti; questo è l’ultimo articolo pubblicato sulla vicenda (segnalato anche sulla rassegna stampa del 21/05/2007 dal ministero degli Affari Regionali e Autonomie Locali); anche l’ Espresso aveva sinteticamente parlato della vicenda in questo articolo sugli sprechi informatici nella PA.

Come vedete si tratta di una vicenda piuttosto complessa e vergognosa, in cui la trasparenza è forse l’elemento di maggior assenza .

Sono pertanto qui a chiedere il vostro impegno, come associazione di consumatori, per ottenere dal DIT della Presidenza del Consiglio i documenti che ai “normali cittadini” verranno certamente negati, sulla base dei precedenti pareri espressi da Commissione di accesso.

Come associazione di consumatori avete certamente tutela giuridica per ottenere tali documenti in sede amministrativa (e/o sicuramente maggior forza per poterne ottenere la pubblicazione su di un sito istituzionale del governo).
Ritengo sia di effettivo interesse per tutti i cittadini e consumatori italiani che tali documenti siano resi pubblici.

Ci tengo a precisare che l’azione di scandaloitaliano, così come quella di The Million Portal bay, non persegue alcun fine politico e che io personalmente NON lavoro per alcuna azienda concorrente e/o che sviluppi portali sul web e/o che abbia un qualche interesse in tutto ciò.
Peraltro è piuttosto semplice constatare come questa vicenda coinvolga sia il precedente che l’attuale governo.

Sono semplicemente un cittadino italiano indignato per questo ennesimo ed inaccettabile speco di denaro pubblico, oltre che per l’immagine dell’Italia nel mondo che questo pseudo-sito del turismo propone.

In attesa di un vostro cortese riscontro, vi porgo i miei più cordiali saluti.

Francesco Aprile aka frap1964
Firenze
frap1964@gmail.com
millionportalbay@gmail.com
n. tessera Altroconsumo: 2126457-23.

Questa lettera sarà resa pubblica sul blog The Million Portal bay ed è stata inviata alle seguenti associazioni di consumatori:

CNCU: cncu@sviluppoeconomico.gov.it

ACUassociazione@acu.it
Adiconsumadiconsum@adiconsum.it
Adocinfo@adoc.org
Adusbefinfo@adusbef.it
Assoutentiinfo@assoutenti.it
Casa del Consumatorecasadelconsumatore@virgilio.it
Cittadinanzattivamail@cittadinanzattiva.it
Codaconsulncod@tiscalinet.it
Codici contact@codici.org
Confconsumatorisegreteria@confconsumatori.it
CTCU – VZSinfo@consumer.bz.it
Federconsumatorifederconsumatori@federconsumatori.it
Lega Consumatoriinfo@legaconsumatori.it
Movimento Difesa del Cittadinoinfo@mdc.it
Movimento Consumatoriinfo@movimentoconsumatori.it
Unione Nazionale Consumatoriinfo@consumatori.it

Altri:

ACUSPacusp@inwind.it
Altroconsumopr@altroconsumo.it
AS.C.I.I.info@ascii.it
Generazione attivainfo@aboliamoli.eu