Inizio io perchè sono il padrone di casa.
Padrone di casa… si fa per dire…

Così è iniziata una sintetica (si fa per dire) presentazione di sette minuti di Silvio Berlusconi per il debutto di MVB davanti ad una tribuna di giornalisti nella sua prima conferenza stampa a Palazzo Chigi; il Presidente ha poi concluso l’incipit con l’immancabile bufala

…che ci voleva veramente una mentalità nuova, un’iniezione di imprenditorialità nella direzione del turismo. Credo che sia una scelta consapevole, voluta e credo assolutamente positiva quella di avere due imprenditori: Michela Brambilla si occupa nel commercio di turismo da tanti anni, lo stesso vale per il presidente dell’ ENIT. Ecco io credo che anche la scelta di queste due personalità, di questi due protagonisti del settore sia qualcosa che ci induce a sperare in una politica estremamente concreta e di realizzazioni immediate.

Non risulta che MVB si sia mai occupata di turismo nel commercio prima d’ora; men che meno Matteo Marzotto, ospite d’onore e neo presidente del cda ENIT, che ha poi chiarito come da sempre abbia lavorato nel tessile (gli ultimi sei anni da Valentino Fashion). Ha prudentemente scelto di volare basso per un massimo di dieci minuti, ricordando però le gesta del nonno Gaetano, che ai suoi tempi fondò la catena alberghiera Jolly Hotels: la quale ha oggi tutt’altro assetto proprietario, essendo stata alquanto disastrata nel recente passato.

La MVB è apparsa piuttosto ingessata ed ha più o meno letto integralmente il suo intervento.
La conferenza stampa può essere vista sul sito del governo, QUI: si parte con un bla-bla autocelebrativo della durata complessiva iniziale di 25 minuti (dopo lo sproloquio di sette), senza grandi novità rispetto alle dichiarazioni ed interviste ripetutamente rilasciate ai giornali; a parte qualche “lieve bastonata” inflitta qui e là a “questo nostro carrozzone” ENIT. Poi parla Marzotto per una decina di minuti circa. Infine si passa alle domande.
Poteva mancare almeno un cenno al nostro beneamato portalone?
Non poteva.

Raffaello Masci della Stampa ha sollevato la questione [45.34] “seconda cosa: che fine farà il portale italia.it?”

Per quanto riguarda il portale dell’ENIT [?], eeeh…credo che… poi l’abbia già annunciato anche il ministro Brunetta [???], io ho assunto la gestione del portale italia.it . Il portale italia.it verrà gestito direttamente dal dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. Ovviamente non è una cosa di cui posso parlarvi ora [???] perchè eeeeehhh…. no ma non è soltanto quello… lei conosce bene la storia, conosce bene così anche certi mmm… certi meccanismi, per cui è chiaro che io ho bisogno di un po’ di tempo per potervi dare un’idea concreta di come sarà. Il fatto comunque che io abbia istituito un comitato scientifico per lo studio e lo sviluppo delle nuove tecnologie nel comparto turistico [dovrebbe presiederlo Umberto Paolucci, Microsoft] fa sì che ovviamente anche il portale ENIT avrà la giusta competenza a livello professionale [e qui sorriso MVB a 32 denti… ????].

Andrea G. Lovelock di Italia Oggi ha fatto riferimento a precedenti annunciati intendimenti “berlusconici” di aumento dei fondi ad ENIT per almeno 300mln di euro annui, e poi ha chiesto [49.05] “e poi volevo sapere in realtà che tempi vi siete dati per quanto riguarda il comitato scientifico per il portale?”

Allora vede…. eeehh… la mia è una formazione come lei sa prettamente imprenditoriale, per cui io le dico questo: che prima di pensare di chiedere altri soldi io voglio cominciare a spendere bene quelli che ci sono. Sull’ENIT come sul resto. Cosa che oggi, le assicuro, non è assolutamente scontata. Per cui innanzitutto iniziamo a rendere produttivo quello che c’è ed a spendere bene le dotazioni di risorse che ci sono. Poi, eventualmente, se sarà necessario, sicuramente forse lo sarà, vedremo come arrivare a dotarci di ulteriori risorse. Quello che è la disposizione e la disponibilità del governo su questo fronte mi sembra che il presidente Berlusconi l’abbia ben chiarita.
Però ecco, davvero, iniziamo a spendere bene i soldi che abbiamo, poi parleremo di farcene dare degli altri. Non dimentichiamo che sono soldi del contribuente, per cui quando le dico che oggi ad ogni euro che spendiamo voglio un nuovo turista che arrivi… direi che dò una…. linea molto chiara e precisa.
In secondo luogo i tempi per quella che sono.. che sarà la realizzazione del portale italia.it: beh guardi… il comitato scientifico si insedierà nel giro… io credo di una decina di giorni. Poi per quanto riguarda i tempi della messa in rete del portale, oggi non sono in grado di dirglielo. Però quello che posso garantirle è che saranno i tempi miei, che come voi sapete sono abbastanza celeri
[e con questo ha chiuso rapidissima, ringraziato e salutato tutti].

A parte la confusione tra portale di ENIT e portale del turismo italiano (la MVB ignora evidentemente che sono due distinti) e i suoi tempi “abbastanza celeri” (peccato ci siano di mezzo le gare da fare, oltre al portale… ), la domanda nasce spontanea: ma per realizzare un portale del turismo decente serve addirittura un comitato scientifico ad hoc?

Mah… questa è scienza e non fantascienza!

Comunque si è insistito molto e ripetutamente sulla necessità di avere un brand Italia: nessuno ha però colto l’occasione per chiedere che fine farà il cetriolone iT da 100.000 euro by Landor.
Comunque, nel caso non vi fosse chiaro, la seconda lettera del logo evoca la indiscutibile capacità italiana di interpretare il contemporaneo e proiettarlo nel futuro [ah… ecco].


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P.S. Un blog di Corriere.it (segnalato in home page) ha ripreso la “notizia” della conferenza stampa, che quindi ha cominciato ad essere rilanciata sinteticamente da qualche altro blog, qui e là sul web.